CONTEST ONLINE “ORIZZONTI”

Amici carissimi, abbiamo il piacere di annunciarvi i risultati del contest online “”ORIZZONTI”.

Prima di mostrarvi le opere premiate desideriamo ringraziare la Dott.ssa Stefania Maggiulli Alfieri che con grande disponibilità e affetto per noi, ha contribuito  al successo  del contest riscontrando una notevole partecipazione degli artisti.

E conclude l’evento con questo commento:

Un caloroso saluto a tutti i partecipanti ed un altrettanto caloroso ringraziamento. Non è stato facile, i lavori presentati erano tutti molto interessanti e se non ci fosse stato un tema a darmi un  aiuto, dover scegliere sarebbe stato davvero imbarazzante.
I lavori non premiati non sono inferiori a quelli scelti, solo non sono riuscita a contestualizzarli con il tema proposto, in altri la qualità delle foto non mi ha permesso un giudizio sereno, consiglio sempre di fare attenzione a questo particolare, postate foto di buona definizione, soprattutto in vista di Contest o di selezioni, una foto può fare la differenza. 
Grazie a questo Contest ho avuto modo di conoscere artisti davvero talentuosi che meritano attenzione, questo mi ha entusiasmato molto, così come l’aria che si respira nel gruppo, ci si sente a casa, tra amici, questo va a beneficio di tutti e dell’arte nel suo complesso.
Ancora grazie per l’entusiasmo dimostratomi e la fiducia accordatami, in primis a Maria Teresa Minneci, padrona di casa.
A tutti i miei più sinceri complimenti.

 

Stefania Maggiulli Alfieri


http://www.nuovaenciclopediaonline.it/maria-teresa-minneci/

Contest online “ORIZZONTI”

 

GIANCARLO STEFANELLI

Osservando un dipinto di questo talentuoso pittore piemontese ciò che emerge in modo molto forte è l’amore per i colori della vita, quelle tonalità intense di cui veste la natura che ritrae mostrando una chiara ispirazione impressionista sia per la predilezione dei luoghi all’aria aperta, “en plein air” appunto, sia per i tocchi minuziosi del pennello con i quali rende l’insieme della realtà, del quadro finito. Non solo: la luce è altro elemento fondamentale e caratteristico di Stefanelli, una luce che scalda, che ravviva le immagini, si fonde con la natura e accarezza dolcemente le figure umane, quelle che raramente divengono protagoniste a discapito dei paesaggi nei quali vengono ritratte, semmai complementi di un qualcosa di più grande, un messaggio universale di sinergia tra uomo e natura imprescindibili e indivisibili l’una dall’altra.
I suoi luoghi raccontano di ricordi, di sensazioni, di emozionanti scorci tanto quanto era emozionato lo sguardo dell’artista mentre imprimeva per sempre quei momenti sulla tela; raccontano di amore per il bello e per i sentimenti più profondi, quelli che possono essere suscitati da un momento di relax o dall’ammirare due alberi che sembrano anime gemelle, da una pianta che simboleggia la vita o da una storia lunga una vita.
L’attenzione al dettaglio diventa fondamentale per descrivere ciò che vede, la fedeltà ai colori originali diviene imprescindibile dalla luminosità che ne esalta luci e ombre, fermando le immagini come in una fotografia artistica dove tutto sembra restare legato all’istante dello scatto, senza un prima né un dopo, solo l’attimo rubato ed eterno che non sarà mai uguale al precedente o al successivo. Il fermo immagine non si limita solo ai personaggi o alle case ma anche alle onde, alle foglie, alla brezza, alle acque di un laghetto, tutto immortalato dallo sguardo ammirato e rapito dell’artista.
Avviene tardi per Stefanelli l’incontro con il cammino artistico, dopo un passato da inventore in un campo completamente diverso, più tecnico ma che già lasciava intendere la sua predisposizione alla creatività che sfocia poi nella pittura. La sua ispirazione incessabile e il suo desiderio di continuare a scoprirsi e sperimentare, lo inducono a unirsi a molte associazioni artistico-culturali e a partecipare a numerose collettive grazie alle quali viene notato da collezionisti sia italiani che internazionali.

Marta Lock


Maria Teresa Minneci

Maria Teresa Minneci

Pittrice.

Biografia

nata nei dintorni del Santuario di Pompei nell’ Aprile del 1947.

A scuola mi piaceva molto disegnare e colorare con le tempere, poi il corso della vita mi ha portata a fare tante cose ma non questo.

La creatività però mi ha accompagnata negli anni manifestandosi con buoni risultati nell’ambito del cucito, maglia/uncinetto e niente di più.

Poi in occasione del pensionamento si è risvegliato il desiderio di prendere in mano matite e pennelli. Ho seguito un corso di pittura ad olio ed è nato l’amore per l’arte. Da qualche mese frequento anche un corso di disegno.

Da allora è passato qualche anno e guardando i miei lavori sono consapevole di aver raggiunto un discreto risultato pittorico.

Lavorando sulla tela, mi estraneo completamente da tutto quello che mi circonda, la mente si libera da ogni pensiero, lasciando spazio al bisogno di dipingere.

 

Manifestazione alle quali ho partecipato:

  • Mostra personale a Gerenzago 17 Maggio 2015
  • Mostra collettiva Castello di Arena Po 24 maggio 2015
  • Mostra personale a Sant’Angelo Lodigiano 5 Settembre 2015
  • Mostra di Pasqua a Lecce dal 19 Marzo 2016 al 31 Marzo 2016
  • Biennale d’Arte Contemporanea a Monreale dal 30 Aprile al 22 Maggio 2016
  • Mostra Personale a Gerenzago il 17 Maggio 2016
  • Partecipazione alla Mostra di Arena Po “L’altra faccia della guerra” 24 Maggio 2016 con due opere dedicate al simbolo del papavero
  • Mostra collettiva Magna Grecia 19 Giugno 2016 – attestato di merito per l’assistenza artistica
  • Concorso Nazionale di Pittura Comune di Mede PV il 4 Dicembre 2016 – diploma di merito
  • Mostra Arteos a Monreale il 5 Novembre 2016
  • Mostra a Siracusa con l’Associazione La Via dell’Arte l’8 Dicembre 2016
  • Mostra Il Mondo d’arte a Santa Maria della Versa dall’11 marzo al 26 Marzo 2017 –  diploma di merito
  • Mostra I Dauni Palazzo Bellusci di Vieste dal 25 Marzo al 23 Aprile 2017
  • Premio Internazionale A.U.P.I. Milano  27-28 Maggio 2017 finalista con menzione d’onore
  • In mostra permanente presso l’Unità Pastorale di Monteleone Inverno e Gerenzago cinque dipinti sacri realizzati su commissione di Don Luca Roveda dal 2015 al 2017
  • Mostra alla Banca Popolare di Lodi  11 Giugno 2017
  • VIESTE ARTE 8 Luglio-2 Settembre 2017

 

Prossimi eventi:

  • Mostra a Genova con IL CERCHIO CROMATICO 2 Settembre 2017
  • Mostra Amici del Penel a Soave 8-14 settembre 2017
  • Mostra a Genova con IL CERCHIO CROMATICO 6 Ottobre 2017
  • Mostra a Genova “FORME E COLORI DEL NUOVO MILLENNIO 7 Ottobre 2017

 

Iniziative:

Ho un gruppo d’arte su Facebook di nome LA PASSIONE DEL DIPINGERE creato nel  2015 , ad oggi con circa 11600 iscritti. Lo scopo è di promuovere maggiore visibilità per gli artisti del gruppo e per incrementare questo aspetto  ho iniziato dapprima a lanciare temi weekend pubblicati sui social poi ho realizzato dei contest online con il contributo di Critici d’Arte:

*  ARTE ALLA RIBALTA dicembre 2016  con il Prof. Nuccio Mula che ha selezionato e premiato le opere  con attestati di merito e recensioni

* PASQUA IN ARTE Aprile 2017  con la Dott.ssa Stefania Maggiulli Alfieri, con le stesse modalità del primo contest e come valore aggiunto la vincitrice assoluta esporrà gratuitamente a Vieste il prossimo Luglio 2017

* LUX ART CONTEST Maggio 2017 Il Prof. Mula nonostante i suoi impegni ha contributo ad arricchire anche questo contest con le sue recensioni e l’8 giugno pubblicherò i risultati conseguiti dai partecipanti

Al successo ottenuto con i contest online hanno contribuito le pubblicazioni sui social e Youtube di blog e filmati, ma anche il sostegno dei partners acquisiti come L’Accademia di Alta Cultura diretta dal Dott. Giuseppe Bellantonio, Liburni Arte e Cultura diretto dal Dott. Nino Bozzi,  Mediajob diretto dal Sig.  Fabio Cammisa e non ultimo  Teleglobal TV diretto dal giornalista Etienne Rudel

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RECENSIONE DEL PROF. NUCCIO MULA

Dopo un lungo ed apprezzato percorso pittorico nel Qui dell’iconografia sacra, del ritrattiamo classico e del naturalismo accademico (quantunque permeato, tale compostissimo tragitto, in queste due ultime variabili dell’estro, da diverse affabulazioni dell’intervenire, parallelo e simultaneo in uno, per simboli e dettagli di monitoraggio sul “dinanzi” e sul “dentro” d’ogni raffigurazione), Maria Teresa Minneci, adesso, ha deciso d’accogliere ed affrontare anche quella sfida lanciatale, nel tempo, dall’astratto e dall’informale, ma sempre rimandata per un comprensibile quanto, però, eccessivo auto-convincimento d’inadeguatezza nei confronti di quest’universo apparentemente lontano anni-luce dalla sua personale formazione di autodidatta comunque riuscita, e con apprezzabili testimonianze, a perfezionarsi, ed in modo egregio, sia nelle tecniche sia nei numerosi esiti d’una produzione costantemente distintasi (e più volte attenzionata e premiata) per congrua scelta di soggetti e temi, per appaganti armonie di cromatismi, per scaturigini di equilibri e di compostezze.

Pervenire alla dimensione straordinaria e temibile dell’Oltre, qui degnamente monitorata e scansionata con due sequenze d’Illuminazione degnamente rese per cartigli di bagliori, di visioni, di atmosfere, di presenze e incombenze, di rarefazioni e dinamismi, di deflagrazioni abbacinanti e di umbratili oasi del rimirare, di duelli e di amplessi nel sublime compenetrarsi degli opposti eternato dall’alchimia del descrivere le trasmutazioni e trasfigurazioni dell’Arcano al di là dei limitati e fallaci velari del visibile fisico, non è stato, per lei, compito di poca fatica, laddove le ha chiesto, e con imperiosa, iperumana perentorietà, d’interfacciarsi totalmente e “naturaliter” ad archetipi e cartografie del tutto fuori da qualsivoglia residuale radice dell’essere e dell’estro; ma la Minneci, facendo tesoro di quell’anelito all’Oltre da sempre aduso a pulsare e a picchiare sulle pareti della sua anima, nonché di quella sua caparbietà caratteriale ed amabilissima di Donna e d’Artista, anche stavolta è riuscita a proporsi e imporsi, superando la sfida grazie alle armi vincenti e convincenti d’un estro dimostratosi perfettamente in grado di gestire tali nuove consapevolezze con un talento adeguato all’impresa.

Prof. Nuccio Mula
scrittore – giornalista
docente universitario di Fenomenologia dell’Immagine e delle Arti contemporanee,
di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma
presso l’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento
componente dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte

18 Ottobre 2016

 

 

LUX ART CONTEST

A conclusione dell’impegnativo incarico di selezione delle opere e di recensione delle prime tre classificate per ogni sezione di questo ampio ed articolato “contest”, desidero, anzitutto, sottolineare l’alto livello riscontrato nella maggior parte dei casi (e che, come potrete constatare, ha determinato anche diverse ma meritatissime classificazioni “ex aequo”) e rivolgere i miei complimenti  agli Artisti premiati e segnalati ed a quelli che, purtroppo, non hanno superato la soglia dell’ammissione, invitando comunque tutti, finalisti e non, a proseguire con determinazione e passione (come nello spirito istituzionale di questo Gruppo, ormai fra i primi in assoluto su Facebook ed, in genere, sul web) il loro impegno di migliorarsi costantemente nelle tecniche e nelle diverse scaturigini espressive, nella consapevolezza che ogni traguardo non debba essere un capolinea ma il dispiegarsi di nuovi orizzonti. E mi permetterete, infine, un particolare ringraziamento anche agli organizzatori del “contest” che, in esemplare coerenza con le edizioni precedenti, mi hanno lasciato massima autonomia nell’espletare e portare a termine i miei doveri. Anche loro hanno partecipato al “contest”, ancorché, ed ovviamente, fuori concorso; ma dal momento che le loro opere (artistiche e letterarie) saranno qui presentate accanto a quelle dei partecipanti, non posso che complimentarmi con Maria Teresa Minneci, Fondatrice del Gruppo e Presidente del “contest”, sia per le sue opere pittoriche, intrise di rarefazioni e fulgori a cesellare di luminismi le proprie solidità espressive, ottimizzate, al tempo, anche da una splendida poesia di aneliti e palpiti; con Raffaele Saba, sia per la possanza e la fluidità di una poesia che, per temi e rimandi, va a rivelarsi autentico poema di Luci ed Illuminazioni, sia per la cristallina e sfavillante opera scultorea con cui ha reso tributo d’onore e d’amore alla Materia / Mater e per le quiete, composte, affabulanti, appaganti luminescenze del suo particolarissimo vedutismo; e con Maria Farisé, riuscita anche stavolta a centrare il tema del “contest” grazie ad un occhieggiare di bagliori abilitato a donare eloquenza di segni anche a un raffinatissimo assemblare di presenze e assenze fra Rituali di Silenzio.

Nuccio Mula

8 Giugno 2017

 

Recensione di Stefania Maggiulli Alfieri

Vieste Arte 8 Luglio 2017

Per le opere Luce e Oltre

E nell’informale Maria Teresa si perde, si perde per ritrovare la parte più intima di sè, quella che si allinea con la sua personale visione della vita fisica e spirituale, non a caso la ricerca sulla luce e sui profondi significati ad essa legati. L’informale costituisce per l’artista la strada possibile e più congeniale, attraverso esso riesce a esprimersi in modo completo e spontaneo, il gesto è sicuro senza ripensamenti, il colore puro, tutto è costruito a livello d’istinto eppure razionalmente funzionale ad esaltare la luce quale riferimento assoluto. Il significato greco di luce, deriva dal verbo mostrare rendere visibile, e va ben oltre al fenomeno fisico, è inteso come capacità di cercare la verità, la purezza attraverso la conoscenza, ed è questo che traspare dalle opere di Maria Teresa, lo sforzo a elevarsi, di illuminarsi al di sopra dei mali tipicamente umani, La sua è arte – messaggio universale, attraverso la luce possiamo vedere, rompere il buio, viaggiare su altre frequenze, la scelta dei colori si alterna e crea contrasto tra toni caldi e l’effetto abbagliante del raggio luminoso che irrompe e illumina, un richiamo ancestrale alla speranza e al bisogno di spiritualità . Opere di grande interesse concettuale quelle che l’artista propone e che rispecchiano in pieno la sua ricerca interiore.

27 Giugno 2017

Le mie opere:

ALBA A GERENZAGO
GOZZO LIGURE
Elba
LUCE

Il Naviglio a Milano
La mia ballerina
Libera di danzare
LISBONA
LUCI SOMMERSE
Mutamenti
NUDO
OLTRE
ONDA EMOZIONALE
PITAGORA
RIFLESSIONI
SAN GIROLAMO
SANTA TECLA
Vaso di papaveri

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Michele Affidato

MICHELE-AFFIDATo

Biografia

Michele Affidato nasce a Crotone, dove vive ed opera. Inizia da adolescente ad avvicinarsi al mondo dell’arte orafa, pronto ad imparare tutti i segreti di un’arte antica come l’uomo; un processo creativo capace di dare vita ad oggetti sempre unici. Dopo aver appreso la conoscenza e le tecniche di lavorazione, nel 1987 avvia la sua bottega di arte orafa nella città di Crotone. Nascono cosi le prime collezioni preziose di Michele Affidato: gioielli in cui l’antica tradizione Bizantina e Magno-Greca si mescola a linee più moderne. In poco tempo si fa conoscere e apprezzare per le sue capacità artistiche. Crea diversi premi per manifestazioni nazionali e internazionali, partecipa a mostre e sfilate di moda, creando anche gioielli per personaggi illustri in campo politico, religioso, televisivo e musicale. Da sei anni partecipa con la sua arte al Festival di Sanremo, realizzando premi speciali per il Festival e per eventi collaterali alla kermesse. Nel corso della sua esperienza artistica, affascinato e appassionato dell’arte sacra, si è dedicato al suo studio. E’ stato ricevuto in Vaticano numerose volte dagli ultimi tre Pontefici. Sei delle sue opere di arte sacra, realizzate per chiese e autorità religiose, sono state benedette da Papa Giovanni Paolo II, nove opere da Papa Benedetto XVI e già otto opere da Papa Francesco. Per Papa Benedetto XVI e Papa Francesco ha anche realizzato lo Stemma Papale. Nella bottega di Affidato si studiano forme e idee, eseguendo la lavorazione artigianale del prezioso metallo, con un processo creativo che coniuga storia e attualità e che spazia dai gioielli all’arte sacra con eguale eleganza e personalità. È su questo connubio, tra antico e moderno, tra vecchio artigianato e nuovi interpretazioni, che si incentra l’arte del Maestro orafo Michele Affidato che viene esercitata coniugando il passato ed il presente.

Le mie opere:

Collier – Linea Mira

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Marcello Biagiotti

marcello-biagiotti

Biografia

Marcello Biagiotti nasce a Perugia il 31 luglio 1940. Inizia a dipingere già negli anni giovanili come paesaggista. Frequenta l’Istituto d’Arte “Bernardino di Betto” di Perugia, ai tempi del Maestro Gerardo Dottori, inizialmente nella sezione di Pittura, poi passa alla nuova sezione di Arti Grafiche, diretta dal prof. Pietro Parigi.
Dopo qualche anno viene cercato ed assunto come decoratore dall’allora “Vetreria Umbra”. Cessa gli studi e con il nuovo lavoro si specializza nella decorazione su vetro, insegne pubblicitarie e, in particolare, nella costruzione e restauro di vetrate in piombo.
Negli anni a venire abbandona il paesaggio, alla ricerca di una nuova espressione pittorica più vicina alle sue sensazioni, ed inizia a dipingere in modo originale ciò che lo ha sempre interessato, l’uomo, la società in cui vive e le tante problematiche che ne segnano l’esistenza. Determinante al riguardo sarà l’incontro con l’indimenticabile e stimato critico d’arte perugino Virgilio Coletti, che colloca la sua arte nel filone dei Surrealisti e lo consiglia di intraprendere l’attività professionale. È grazie a lui che nel 1968 allestisce la personale alla galleria ”La Luna” di Perugia.
Comincia a crearsi nel vasto panorama delle arti visive nazionali, fuori dalla sua città e regione, un suo personalissimo spazio espressivo, che per modalità pittoriche e simbolismi tematici, la critica nazionale accosta al surrealismo di Dalì e Tanguy. Sull’onda del crescente consenso di critica e di pubblico, negli anni ’70 partecipa alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali, nelle quali si distingue sempre, aggiudicandosi numerosi primi premi.
Nel 1984 Biagiotti sente la necessità ed intravede il momento di sperimentare anche nell’arte della ceramica. Nel suo studio di Via Palestrina, a Perugia, istalla un forno elettrico per ceramica e comincia a frequentare alcuni ceramisti e tornitori che da anni operano a Deruta, per imparare le basi di quest’arte.
Dopo averne acquisito le principali tecniche, egli scavalca rapidamente i limiti dell’artigianato e crea un nuovo modo tutto suo di concepire la ceramica, fatto di creatività nelle forme, originalità nella pittura; realizza quindi personalissime opere ceramiche, pur non rinnegando la matrice classica dei soggetti: è l’arte della ceramica vista da un artista figurativo. Quello che sarebbe potuto essere un punto d’arrivo è invece solo il primo passo verso nuove frontiere creative: si accosta così alla scultura, manipolando all’inizio e a modo suo la terra che tratta nel forno come ceramica classica.
Inizia in questi anni la produzione di sculture: prima ceramica decorata con colori metallici, poi terra refrattaria dai toni del bronzo, una corsa frenetica alla ricerca della fonderia che possa tradurre in dati di fatto la vena creativa del suo idearlo: a poco a poco prendono forma le scultoree figure femminili dei bronzi a cera persa che ancora oggi personalizzano la sua attività artistica.
Sono sculture fuori dell’ordinario, che completano questi anni di maturità artistica ed umana. D’ora in poi non ci sarà più Rassegna Personale o Collettiva cui viene invitato o che gli viene proposta, nella quale non compariranno, oltre alle inquiete ed erotiche opere pittoriche surreali, anche le sculture, infinite storie di una ispirazione che continua ed oltrepassa questi nostri giorni.
Le sue opere di pittura e di scultura sono state battute in asta dalla Galleria e Casa d’Aste “Pace” di Milano, di Gimmi Stefanini, e dalla Casa d’Aste “Meeting Art” di Vercelli.
Oggi le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia, Iugoslavia, Svizzera, Francia, Germania, Venezuela, Stati Uniti, Turchia e Nuova Zelanda.
La sua arte è visibile dal 1997 nel sito dell’artista. www.biagiotti.it.

Le mie opere:

Dipinti:
Anno 1989
Ciò che rimane
Coscienze
Donne sugli scudi

Il cielo della storia
Il freddo bagliore del sistema
Il libero cielo della storia

Il sogno
Il volto e la maschera
Le anime perse
Monumento alla donna
Sangue d’Artista
Una ragionevole angoscia

Sculture:
Donna in carriera
Il nucleo

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Giovanni Galli

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Biografia

Giovanni Galli nasce a Roma, sotto il segno del Toro, il 26 aprile 1970.
Partecipa a numerose estemporanee di pittura e vince concorsi nazionali.
Dal 1989 allestisce mostre personali e partecipa ad eventi curati dall’Accademia di Perugia: “Laboratorio, Artisti a Fossato di Vico” (1992) e “Arte e Natura” (1994).
Si segnalano recensioni da parte di importanti nomi della critica d’arte come Bruno Corà, Mariano Apa, Leo Strozzieri, Emidio De Albentiis e Giuseppe Maradei.
Partecipa alla XLI, XLII e XLIII Rassegna d’Arte G. B. Salvi e Piccola Europa, vincendo i Premi della Giuria.
Dopo gli studi accademici, verso la metà degli anni Novanta, si avvicina all’arte concettuale di Michelangelo Pistoletto e alle ricerche dello Studio Azzurro, ideando curiose performance di arte tecnologica e complesse video-sculture.
Nel 1998 sceglie di ritornare all’arte figurativa studiando incessantemente i modelli pittorici della scuola italiana del Trecento e del Quattrocento.
Negli anni che seguono sperimenta numerose tecniche pittoriche ed esegue dipinti per prestigiose committenze sia pubbliche che private, in Italia e all’estero.
Dal 2002 collabora con Enti preposti alla tutela territoriale dei Beni Culturali ed esegue delicati interventi di restauro pittorico e monumentale presso importanti località e dimore storiche.
Dal 2004 insegna Disegno e Storia dell’Arte nei licei.

Le mie opere:

Veduta immaginaria

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