Caraconza

Artista: Giacomo Brugnano

Lo scrittore Giacomo Brugnamo ha dato alle stampe il suo secondo romanzo “Caraconza”, ambientato a Cirò Marina e costruito intorno ad una storia di droga, che sconvolge una sana ed unita famiglia patriarcale.
Il protagonista è Salvatore, uno studente molto promettente che, influenzato da due amici traviati, imbocca d’apprima il tunnel delle droghe cosidette “leggere”, quindi inizia ad igniettarsi l’eroina, perdendo lentamente ed inesorabilmente la voglia di vivere. Sarà il suo giovane zio, Stefano, insieme ad altri quattro “angeli custodi”, a strapparlo dalle grinfie della morte, inscenando un rapimento e conducendolo sulle colline di Caraconza. Dove, per due lunghi anni, respirando un’aria salubre e serena e recependo gli insegnamenti dei suoi finti rapinatori (quasi una seconda educazione), Salvatore riuscirà a ritrovare se stesso e i valori perduti.
Il romanzo non è ambientato solo “in quel posto incantato che è caraconza” o “nella polverosa pianura del Lipuda”, ma anche in una Cirò Marina animata da personaggi (parroci, sacrestani, professori, artisti, persone umili e “uno scemo del paese, che scemo nonè”) che i lettori cirotani riconosceranno facilmente.
Con “Caraconza” Giacomo Brugnamo fa un grande balzo in avanti, verso la piena maturità letteraria, perchè la sua prosa è diventata ancora più chiara e scorrevole.
egli dedica l’opera in prosa ai suoi genitori, “in perpetuo ricordo” e allegata (altrettanto significativa) raccolta di poesie ai fratelli e alla sua gente. Patrizia Siciliani

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Colore nel grigio

Artista: Dario Menicucci

Tristi pozzanghere
e asfalto bagnato
tra rivoli d’acqua
e marciapiedi fangosi.

Gocce sulle finestre
imprigionano la luce,
linee che indugiano
sui vetri appannati.

E’ tornato l’inverno
sulle strade incassate
con la bruma sospesa
e il vento tagliente.

Le calde promesse
dei giorni passati
ora sono nascoste
dietro nuvole nere.

I sorrisi di sole
sbocciati sui volti
sono scomparsi
svaniti nel grigio.

Mi fermo a guardare
la pioggia che cade
con te alla finestra
che mi tieni la mano.

Per me c’è colore
in quel cielo coperto
e un fiore e una rondine
posati sul cuore

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Pescatori

Artista: Dario Menicucci

Volti
levigati dal vento
scolpiti dal sole.

Rughe di sale
sulla pelle bruciata,
impronte di reti
e riflessi di luna.

Orizzonti nel cuore
e onde
di passate tempeste.

Non più sangue
ma mare
nelle vene e nell’anima,
i bagliori dell’alba.

Negli occhi la luce
l’azzurro profondo
una scia di gabbiani

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Non so

Artista: Dario Menicucci

Non so
chi ci ha donato la terra
il cielo infinito
l’azzurro del mare,

al sole la forza
ai prati i colori .

Non so
chi dipinge la luna
quando arriva la notte
e accende le stelle

chi ha creato l’amore,
il sorriso di un bimbo
quando abbraccia
sua madre.

Non so
dove nascono i sogni
dove cresce speranza.

Non so perchè
nei nostri cuori
è sempre l’odio
a vincere

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Dario Menicucci

Biografia

Amo la poesia di parole semplici. Ciò che scrivo viene da esperienze di vita; sono appunti di emozioni. Mare vento e notte mi ossessionano così come i temi della vecchiaia e della solitudine.

Le mie opere:

Non so
Pescatori
Colore nel grigio

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Buonasera

ecco alcune poesie

Dopo la tempesta

Torna brezza
l’impeto del vento
dopo la tempesta.

Quieto ora il mare
parla sottovoce
con soffici brusii
d’acqua e di schiuma
soltanto alle scogliere.
Alti gabbiani
rincorrono il sereno
nel primo azzurro
che s’apre
all’orizzonte.
Fili di fuoco
trapuntano le nuvole,
isole in cielo
di luce
nel tramonto
Dario Menicucci

Da quel giorno (giornata contro la violenza sulle donne)

Credevo nell’uomo
nella sua capacità di elevarsi
nell’armonia del pensiero.

Profondamente
credevo nell’amore
nella forza che mi dava.
Intorno a me
c’era soltanto luce.
Anche nel buio più tetro
scorgevo i colori.
Un giorno qualcuno
imbrattò il mio candore
lacerò i miei sogni
infestandoli di spettri feroci.
Mutò
le note dolci del silenzio
in cupe grida di terrore.
Ora
ho paura di amare.
Anche un timido sguardo
trafigge e spoglia
la mia pelle indifesa.
Il vento
non mi accarezza più.
Riporta invece quelle mani
viscide di sangue
che ogni notte
tornano a straziare
quest’anima violata
Dario Menicucci
 
 
Ti porterò con me

Siediti
su queste fogli sudati,
su queste pagine
d’inchiostro
sparso.
Adagia tra le righe
il peso della vita
e guarda
oltre i margini
del vero.

Ti porterò con me
dove i miei occhi spaziano,
in questo mondo
di sogni
e di parole.

Vedrai l’amore
giocare con la luce,
tutti i colori
dipingere
il silenzio.

Udrai il sussurro
struggente delle stelle,
il dolce canto
del mare
nell’aurora.

Sarai quel vento
che vibra all’orizzonte,
quando al tramonto
la luna
spunta in cielo.

Percepirai
il profumo della gioia,
dell’armonia
di un bacio
e una carezza.

E per un attimo
diventerai l’essenza,
l’intenso brivido
di semplici
emozioni

Dario Menicucci

Una città di vento… Livorno

La mia
è una città
di strade rotte
e palazzi consumati
di ciminiere e fumo
una città
di uomini chiassosi
che scherzano anche quando
la sorte non sorride.

La mia
è una città
di vento e di gabbiani
che volano sui Fossi
di barche addormentate

una città
di nuvole stampate
appese sulle piazze
sulle fortezze austere.

La mia
è una città
di sale e di libeccio
di reti e pescatori
di navi dentro il porto

una città
di scogli e tamerici
di isole lontane
che fanno capolino.

La mia
è una città
che corre accanto all’onde
di schiuma e di risacca
di luce all’ orizzonte

una città
di cieli sopra il mare
dove il tramonto sparge
i suoi più bei colori

Dario Menicucci

La forza dell’infinito

Qualcuno in cielo
stasera
ha voglia di giocare.
Con le sue mani sapienti
ha dipinto
la forza dell’infinito.

Ha gettato il tramonto
dietro immense nuvole
colorando il vento.

Ha nascosto
parte della luce
nel mare incredulo.

Persino il silenzio
stupefatto aspetta;
solo tra un po’
chiamerà la notte

Dario Menicucci

Tra le tue braccia

Penombre,
velati sussurri,
il profumo dolcissimo
del nostro amore.
Ricamo il tuo seno,
i tuoi fianchi
nudi.

Ad occhi chiusi
mi sciolgo in te
nell’incanto della tua pelle,
delle tue labbra.

Perso nel tuo sorriso
accolgo il tuo cuore
nelle mie mani

tremo
ai tuoi fremiti,
ad ogni battito.

Accoccolato
tra le tue braccia
sento sbocciare
i petali di un sogno

Dario Menicucci

Collier – Linea Mira

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Artista: Michele Affidato

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Michele Affidato

MICHELE-AFFIDATo

Biografia

Michele Affidato nasce a Crotone, dove vive ed opera. Inizia da adolescente ad avvicinarsi al mondo dell’arte orafa, pronto ad imparare tutti i segreti di un’arte antica come l’uomo; un processo creativo capace di dare vita ad oggetti sempre unici. Dopo aver appreso la conoscenza e le tecniche di lavorazione, nel 1987 avvia la sua bottega di arte orafa nella città di Crotone. Nascono cosi le prime collezioni preziose di Michele Affidato: gioielli in cui l’antica tradizione Bizantina e Magno-Greca si mescola a linee più moderne. In poco tempo si fa conoscere e apprezzare per le sue capacità artistiche. Crea diversi premi per manifestazioni nazionali e internazionali, partecipa a mostre e sfilate di moda, creando anche gioielli per personaggi illustri in campo politico, religioso, televisivo e musicale. Da sei anni partecipa con la sua arte al Festival di Sanremo, realizzando premi speciali per il Festival e per eventi collaterali alla kermesse. Nel corso della sua esperienza artistica, affascinato e appassionato dell’arte sacra, si è dedicato al suo studio. E’ stato ricevuto in Vaticano numerose volte dagli ultimi tre Pontefici. Sei delle sue opere di arte sacra, realizzate per chiese e autorità religiose, sono state benedette da Papa Giovanni Paolo II, nove opere da Papa Benedetto XVI e già otto opere da Papa Francesco. Per Papa Benedetto XVI e Papa Francesco ha anche realizzato lo Stemma Papale. Nella bottega di Affidato si studiano forme e idee, eseguendo la lavorazione artigianale del prezioso metallo, con un processo creativo che coniuga storia e attualità e che spazia dai gioielli all’arte sacra con eguale eleganza e personalità. È su questo connubio, tra antico e moderno, tra vecchio artigianato e nuovi interpretazioni, che si incentra l’arte del Maestro orafo Michele Affidato che viene esercitata coniugando il passato ed il presente.

Le mie opere:

Collier – Linea Mira

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Il bacio del pane

Artista: Carmine Abate

Il mare che si allontana, scintillante nella calura. La fiumara da risalire, gonfia di pietre luminose, i ruderi dei mulini, il bosco di lecci chiazzato del giallo delle ginestre e infine lo scroscio sempre più intenso: è così che Francesco e i suoi amici scoprono un’oasi di pace presso la cascata refrigerante del Giglietto, sopra il paese di Spillace, in Calabria. Il luglio è afoso, e i bagni nel laghetto, seguiti dai saporitissimi pranzi, sono il diversivo ideale per la piccola comitiva di ragazzi e ragazze nemmeno diciottenni, affamati di vita e di emozioni. Ma quel luogo incantevole cela un mistero: in uno dei mulini abbandonati Francesco e Marta incrociano gli occhi atterriti e insieme fieri di un vagabondo, che si comporta come un uomo braccato, cerca di allontanarli ed è addirittura armato. Ma la curiosità buona dei due ragazzi, gli sguardi leali scambiati nell’ombra, hanno la meglio: e presto l’uomo misterioso rivela qualcosa di sé, della ferita che lo ha condotto a nascondersi… Luglio, agosto, giorni in cui la vampa dell’estate si accompagna ai sapori dei fichi maturi, delle olive in salamoia, del pane preparato in casa con un rito affascinante, sul far del mattino. E poi settembre, l’estate che si va spegnendo, il ritorno alla scuola e alla vita usata, la maggiore età che si avvicina: e con essa la consapevolezza che l’incanto non è nulla senza il coraggio, senza l’impegno che ogni vita adulta richiede.

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Giacomo Brugnano

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Biografia

Giacomo Brugnano nasce a Cutro, (KR), il 6 novembre 1956.
Dopo una pluriennale emigrazione in Germania è rientrato nella primavera 2003 nella sua città, Cirò Marina, dove attualmente risiede.
Autore di diverse opere letterarie. Ha pubblicato i romanzi: “Il vento impetuoso di quella notte” (dicembre 2000) e “Caraconza” (maggio 2003).
Nei volumi vi sono allegate rispettivamente le seguenti raccolte di poesie:
“L’Eterna Signora” e “Adrianuzza mia”.

“Giacomo Brugnano entra nella città, negli artisti con passo felpato, quasi timido.
Scrive un romanzo autobiografico (“Il vento impetuoso di quella notte”) che ha riscosso lusinghieri giudizi presso i critici più esigenti anche all’estero.
Brugnano è una vera rivelazione.
Il suo stile pacato corre su una successione di eventi lieti e costringe il lettore a fare delle riflessioni antropologiche di grande spessore.
Nella sua poesia c’è spontaneità e sincerità: in essa si coglie una ricchezza di sentimenti e di fermenti di ispirazione diversa. È un poeta nato. Poëta nascitur.”

Le mie opere:

Il vento impetuoso di quella notte
Caraconza

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Carmine Abate

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Biografia

Carmine Abate è nato a Carfizzi (KR) il 24 ottobre 1954. Ha studiato in Italia e si è laureato presso l’Università di Bari. Successivamente ha vissuto in Germania e, da oltre dieci anni, vive nel Trentino, dove esercita la professione di insegnante. Il suo primo libro di poesie risale al 1977: Nel labirinto della vita, (Juvenilia, Roma). Come narratore esordisce in Germania con la raccolta di racconti Den Koffer und weg!, (Neuer Malik, Kiel 1984);Lo stesso anno pubblica Die Germanesi, una ricerca empirica socio-antropologica sull’emigrazione svolta con Meike Behrmann (Campus, Frankfurt-New York 1984; ed it., I Germanesi, Pellegrini, Cosenza 1986, ristampata in nuova ed. da Ilisso Rubbettino nel 2006). Dirige la collana “Biblioteca Emigrazione” (Pellegrini Ed.) per la quale ha curato In questa terra altrove (1987), un’antologia di testi letterari di emigrati italiani. Successivamente ha pubblicato una raccolta di racconti Il muro dei muri da giugno 2006 in nuova edizione (Oscar Mondadori, pp. 210, euro 8.40) e nel 1991 è uscito il suo primo romanzo Il ballo tondo, attualmente alla terza edizione (Piccola biblioteca Oscar Mondadori, 2005), pubblicato in prima edizione da Marietti (Genova) e in seconda edizione da Fazi (Roma, 2000). Nel 1996 pubblica un libro di poesie Terre di andata (Argo). Nel 1999 esce il romanzo La moto di Scanderbeg (Fazi, Roma 1999; ed. tascabile 2001, Oscar 2008). Nel 2002 esce il romanzo Tra due mari (Mondadori, 2002, Oscar 2005) vincitore di numerosi prestigiosi premi. Nel 2004 esce il romanzo La festa del ritorno (Mondadori, 2004, nuova edizione riveduta 2014) vincitore del “Premio Selezione Campiello”. Nel 2006 pubblica il romanzo Il mosaico del tempo grande (Mondadori, 2006, Oscar 2007). Nel 2008 scrive il romanzo Gli anni veloci (Mondadori, 2008). Nel 2010 scrive il libro di racconti Vivere per addizione e altri viaggi (Piccola Biblioteca Oscar Mondadori) e la raccolta di poesie e proesie Terre di andata (Il Maestrale). Il suo capolavoro, che vince il premio Campiello 2012, è il romanzo La collina del vento (Mondadori, 2012). Nell’ottobre 2012 esce, Le stagioni di Hora (Mondadori) che comprende tre romanzi – “Il ballo tondo”, “La moto di Scanderbeg” e “Il mosaico del tempo grande”. Nel 2013 pubblica Il bacio del Pane (Mondadori, 2013). Nel 2015 sforna La felicità dell’attesa (Mondadori). La sua ultima opera è Il banchetto di nozze e altri sapori (Mondadori 2016).

Carmine Abate, con i suoi libri, ha vinto numerosi premi.
I suoi libri sono tradotti in Germania, Francia, Olanda, Grecia, Portogallo, Albania, Kosovo, USA, Giappone e in arabo.Articolo sul “Corriere della sera” Intervista pubblicata su “Vita”.

Le mie opere:

Il bacio del pane

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